La pasta incontra il pomodoro/ Pasta meets tomato

Gli spaghetti a partire dai primi del Trecento sono abbastanza diffusi solo nel Settentrione d’Italia, mentre divennero di uso comune intorno al 1500 anche se, incredibilmente, non a Napoli, dove la pasta restò a lungo un genere di lusso. Si pensi che il primo pastificio industriale sorse a Torre Annunziata solo nel 1840.

From the beginning of the fourthteenth century spaghetti was quite widespread only in the north of Italy, while it became commonplace around the sixteenth century even if, incredibly, not in Naples, where pasta remained a kind of luxury for a long time. It just thinks that the first industrial pasta factory was built in Torre Annunziata only in 1840.

Per secoli la pasta è stata cotta nel brodo o nel latte e condita con burro, strutto, formaggi e molte spezie e talvolta con abbinamenti dolci (zucchero, cannella); è quindi comprensibile che il vero successo della pasta inizi con l’avvento del pomodoro (di provenienza americana), cioè agli inizi del 1700.

For centuries pasta has been cooked in broth or milk and seasoned with butter, lard, cheeses and many spices and sometimes with sweet combinations (sugar, cinnamon); it is therefore understandable that the real success of pasta started with the advent of the tomato (of American origin), that is, at the beginning of the eighteenth century.

Il primo libro che tratta di salsa di pomodoro, anche se non abbinata alla pasta, è lo “Scalco alla moderna” del marchigiano Antonio Latini, stampato a Napoli nel 1694. In esso si trova la prima ricetta della “Salsa di pomodoro alla spagnuola”, preparata con cipolla, timo, peparolo, sale, olio ed aceto.

The first book that deals with tomato sauce, even if not combined with pasta, is “Scalco alla moderna” by Antonio Latini, original of Marche (Italian region), printed in Naples in 1694. In this book there is the first recipe of “Spanish-style tomato sauce”, prepared with onion, thyme, “peparolo”, salt, oil and vinegar.

Molto più tardi, nel 1773, nel celebre libro di cucina “Il cuoco galante”, del napoletano Vincenzo Corrado, i pomodori sono consigliati in diversi modi e anche qui in una “salsa di pomodoro”, ma ancora non sono abbinati ai maccheroni. Il primo autore a unire pasta e pomodoro è Antonio Nebbia nel suo “Cuoco maceratese” del 1779. Se ne trova poi traccia in un anonimo ricettario del 1807, ma bisogna arrivare al 1839 per trovare, nel libro La “cucina teorico-pratica” di Ippolito Cavalcanti, duca di Buonvicino, (anzi nell’appendice della seconda edizione, chiamata Cucina Casarinola) la prima ricetta di “Vermicelli co lo pommodoro”.

Much later, in 1773, in the famous cookbook “Il cuoco galante” by the Neapolitan Vincenzo Corrado, tomatoes are recommended in different ways and here too in a “tomato sauce”, but they are not linked together  maccheroni yet. The first author to combine pasta and tomato is Antonio Nebbia in his book “Cuoco maceratese” written in 1779. Traces of it are then found in an anonymous recipe book written in 1807, but it is necessary to get to 1839 to find in the book “La cucina teorico-pratica” by Ippolito Cavalcanti, duke of Buonvicino, (indeed in the appendix of the second edition, called “Cucina Casarinola”) the first recipe “Vermicelli with tomato”.

Non vi è quindi dubbio che la pasta, così come la intendiamo oggi, è un cibo molto moderno e di origini alquanto “proletarie”, infatti non appariva quasi mai nei ricettari antichi dei cuochi di corte e nei pranzi importanti.

There is therefore no doubt that pasta, as we understand it today, is a very modern food of rather “proletarian” origins, in fact it almost never appeared in the ancient recipe books of court and in important lunches.

 

Bibliografia/Bibliography

Paolo Petroni, 2009, Spaghetti amore mio, Firenze, Giunti Editore